Acne

Che cos’è?

L’acne è una patologia infiammatoria che coinvolge aree della cute ricche di unità pilo-sebacee.

Quali sono le cause?

La comprensione dei processi biologici che intervengono nella patogenesi dell’acne è fondamentale per individuare terapie mirate.

I quattro fattori classicamente citati sono l’ipercheratinizzazione dell’infrainfundibulo, l’ipersecrezione sebacea, l’aumento del Cutibacterium acnes e l’infiammazione.

Nell’ultimo decennio si sono chiariti dettagli relativi ai singoli eventi, mettendo, però, in discussione il loro numero e la sequenza cronologica.

In particolare la visione tradizionale sembra essere rivoluzionata in quanto l’infiammazione, secondo le ultime evidenze, avrebbe un ruolo centrale, essendo coinvolta fin dall’origine.

Come si presenta?

L’acne è clinicamente caratterizzata dalla presenza di lesioni elementari di diversa natura ed in differente fase evolutiva che tendono a localizzarsi prevalentemente al volto (99%), al dorso (60%) e al tronco (15%), anche se non è raro l’interessamento del collo e del meato acustico esterno.

Nelle fasi iniziali dell’acne i follicoli pilo-sebacei sono caratterizzati da una iperproduzione di sebo e da un ispessimento dello strato corneo per aumentata proliferazione e adesione cheratinocitaria a livello dell’infrainfundibolo, che conducono a un restringimento del lume follicolare, con conseguente formazione del microcomedone. Esso non risulta clinicamente apprezzabile ed è osservabile in circa il 28% delle biopsie di cute apparentemente sana in acneici.

Gradualmente dal microcomedone, per persistere della produzione di sebo combinata ad una ridotta possibilità di estrusione, si sviluppano un comedone chiuso o punto bianco e/o un comedone aperto o punto nero, che rappresentano le prime lesioni clinicamente visibili. I microcomedoni, costituendo un ambiente anaerobio e ricco di lipidi, giocano anche un ruolo fondamentale nel favorire la produzione di mediatori della flogosi e quindi nello sviluppo delle lesioni infiammatorie, come papule, pustole, noduli e cisti.

I seni di drenaggio, le fistole, gli ascessi e le cicatrici rappresentano il quadro clinico delle forme più severe. Il polimorfismo lesionale dell’acne può rendere la valutazione clinica spesso non agevole per cui numerosi gruppi di ricerca si sono impegnati nella realizzazione di metodi volti ad individuare criteri classificativi.

I sistemi classificativi più utili e pratici considerano la gravità del quadro clinico e il tipo di lesione predominante, identificando quadri di acne lieve o comedonica e papulo-pustolosa con poche lesioni, acne intermedia o acne papulo-pustolosa con numerose lesioni e nodulare con piccoli noduli ed infine, in acne severa o nodulare grave e conglobata.


Come si cura?

I farmaci utilizzati nella terapia dell’acne possono essere distinti in formulazioni topiche e sistemiche, generalmente combinate tra loro, che hanno come target uno o più dei suoi fattori eziopatogenetici.

Sono stati recentemente pubblicati algoritmi terapeutici, che suggeriscono i più idonei trattamenti nelle diverse forme di acne con indicazione di farmaci di prima e di seconda scelta da utilizzare nell’acne di grado lieve, intermedio e severo.

Rosacea

Che cos’è?

Si tratta di una patologia infiammatoria cronica del volto, con una prevalenza variabile tra l’1 e il 22%. Interessa soprattutto soggetti adulti, di sesso femminile, con carnagione e capelli chiari.

Quali sono le cause?

Alla base dell’eziopatogenesi vi è il coinvolgimento di fattori genetici, con una disregolazione del sistema autoimmune e neurovascolare e un’accresciuta colonizzazione da parte di un parassita saprofita dei follicoli pilosebacei del volto, il Demodex folliculorum.

Come si presenta?

Si caratterizza per un coinvolgimento dell’area centrale del volto, con una varietà di quadri clinici, che si distinguono in funzione dei segni elementari. Ogni fase può essere osservata isolatamente, con la possibilità di un incremento e/o sovrapposizione dei sintomi e dei segni nei mesi o negli anni.

Classicamente si distinguono 4 stadi evolutivi nella rosacea:

  • rosacea eritemato-teleangectasica
  • rosacea papulo-pustolosa
  • rosacea fimatosa
  • rosacea oculare






Quali sono i fattori favorenti?

  • radiazioni UV
  • bagni caldi, sauna
  • condizioni climatiche: caldo, freddo eccessivo
  • emozioni
  • esercizio fisico
  • cibi piccanti, latticini, alcolici
  • farmaci (nitroglicerina, corticosteroidi…)

Come si cura?

Il trattamento viene modulato in base agli stadi evolutivi e consiste in prodotti topici da applicare con costanza, da associare eventualmente a terapie fisiche e sistemiche. Per le teleangectasie laser e luce pulsata sono le opzioni più indicate.

In aggiunta, un vasocostrittore locale recentemente introdotto, la brimonidina, può essere utile per controllare l’eritrosi. Per la rosacea papulo-pustolosa sono indicati antibiotici topici o per bocca, così come retinoidi locali e sistemici. Un acaricida, l’ivermectina in crema, recentemente introdotto nel mercato, si è dimostrato efficace in questa fase.

Negli ultimi stadi, l’iperplasia delle ghiandole sebacee, che condiziona lo sviluppo del rinofima, i metodi abrasivi tradizionali sono stati pressoché rimpiazzati dal laser ablativo. Fondamentale e imprescindibile è la fotoprotezione, da usare costantemente in qualsiasi forma clinica di rosacea.